Progressione nel "rivelarsi" di
Gesù: è "l'acqua" che disseta il
nostro bisogno di felicità e d'infinito (l'incontro
con la Samaritana); egli è la "luce"
che rischiara le nostre tenebre (la guarigione
del cieco nato); è Colui che possiede la
"vita" e dà la "vita"
(la risurrezione di Lazzaro ).
Noi siamo invitati a muoverci verso la sorgente
dell'"acqua" e della "luce"
che è Cristo, per ricevere da lui la "pienezza"
della vita (cf Gv 10,10). La Quaresima non
può chiudersi in se stessa: essa cammina
verso la "risurrezione" pasquale.
"Signore, il tuo amico è malato"
Notiamo la tenerezza dei rapporti di
Gesù
con Lazzaro e la sua famiglia. Questa
intensità
di affetti sembra contrastare con t'apparente
disinteresse iniziale di Gesù verso
il caso
penoso, fattogli annunziare dalle due
sorelle.
Infatti non ha nessuna fretta di andare
a
Betania. Come spiegare questo atteggiamento
di Cristo?
Egli sa e vuoi dimostrare che ormai anche
la morte può essere vinta e vuole "sdrammatizzarla".
"Questa malattia non è per la morte,
ma per la gloria di Dio" E Gesù sarà
"glorificato", indubbiamente, dal
miracolo che compirà richiamando a vita Lazzaro.
"Non ti ho detto che, se credi, vedrai
la gloria di Dio? " (v. 40).
Ma egli sarà soprattutto "glorificato"
dalla sua propria morte. Ma proprio dalla
sua morte, che sarà coronata dalla risurrezione,
Gesù riceverà il massimo della "gloria".
Cosicché è evidente che nella intenzione
di Giovanni il miracolo della risurrezione
di Lazzaro non solo vuoI dimostrare che Gesù
ha potere sulla morte, ma vuole in un certo
senso anche prefigurare e anticipare la storia
della sua imminente passione, morte e risurrezione.
Lazzaro diventa così come il "tipo"
o, meglio, la "profezia" della
risurrezione di Cristo.
"Io sono la risurrezione e la vita"
Possiamo comprendere il punto culminante:
conto: "lo sono la risurrezione
e la
vita; chi crede in me, anche se muore,
vivrà;
chiunque vive e crede in me, non morirà
in
eterno" (vv. 25-26).
Gesù è la "risurrezione"
non soltanto
perché risuscita Lazzaro, ma soprattutto
perché risusciterà se stesso e diventerà
così fonte di risurrezione per tutti..
E' chiaro che tutto questo è possibile
solo
a condizione di "credere"
che egli
viene da Dio. Infatti Gesù chiede
a Marta: Credi tu questo? Gli rispose:
"Sì,
o Signore, io credo che tu sei il Cristo,
il Figlio di Dio che deve venire nel
mondo""
(vv. 26-27). Proprio la: "fede"
fa sì che la "risurrezione"
sia
già presente e operante in ogni vero
discepolo
di Cristo, senza dover attendere l'ultimo
giorno.
Tutto questo è per noi se accogliamo
e viviamo
la parola che Dio ci rivolge mediante
il
profeta Ezechiele:
"Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi
risuscito dalle vostre tombe"
Non c'è gioia più di grande di rinascere
a nuova vita: è come riacquistare la
salute
dopo essere stati ammalati: tutto sembra
più bello, più gustoso, più nuovo,
più entusiasmante
e gioioso! Si apprezza sempre di più
ciò
che ci è costato rischio o fatica,
Se Dio è con noi come possiamo scoraggiarci?
Non fanno per noi le parole degli Ebrei:
"Le nostre ossa sono inaridite,
la nostra
speranza è svanita, noi siamo perduti"
(Ez 37,11 ), perché il nostro Dio è
il Dio
della vita.
"Ecco, io apro i vostri sepolcri,
vi
risuscito dalle vostre tombe, o popolo
mio,
e vi riconduco nel paese di Israele.
Riconoscerete
che io sono il Signore, quando aprirò
le
vostre tombe e vi risusciterò dai vostri
sepolcri, o popolo mio. Farò entrare
in voi
il mio spirito e rivivrete,' vi/arò
riposare
nel vostro paese; saprete che io sono
il
Signore. L'ho detto e lo/arò"
(Ez 37,12-14),
"Vi darò un cuore nuovo, metterò
dentro
di voi uno spirito nuovo, toglierò
da voi
il cuore di pietra e vi darò un cuore
di
carne" (Ez 36,2 6).
Accogliamo allora il dono di "vivere"
nella "potenza" dello Spirito,
lasciandoci da lui "guidare"
(Rm
8,14): è l'unico modo per vincere la
morte,
"meritando" e anticipando
così
la nostra stessa "risurrezione"
finale.
Sosteniamoci a vicenda con l'amore
e aiutiamoci
a uscire dai nostri sepolcri così come
vuole
Gesù.
PER LA RIFLESSIONE:
-Qua/'è il tuo pensiero sulla morte?
E' un
pensare da cristiani?
-Cosa fare nella comunità per aiutarci
a
uscire dai nostri sepolcri?
PER LA PREGHIERA: LUN.: 1Pt 1,3-9; MAR.: Gv 5,19-30; MER.:
5,1-10;
GIO.: At 13,26-39; VEN.: Col 2,6-13;
SAB.:
1Cor 15,1-29 |